Descrizione
Fotografare senza la costrizione di precisi impegni professionali permette a Giuseppe Loy di trattare la macchina fotografica come uno strumento per prendere appunti, evitando il timore di “sprecare” scatti o di dover focalizzare l’attenzione sul centro perdendo i margini. Nei numerosissimi scatti questa assoluta libertà è sempre evidente. E’ con questo spirito che fotografa Fontana, Burri e Afro. Ciò che lo interessa è innanzitutto la forza creatrice che emana dagli esseri umani. In tutti i volti da lui ritratti (compresi quelli degli amici, dei figli, dell’amata moglie Rosetta, degli sconosciuti) egli riesce a restituire la loro forza peculiare che, in fondo, altro non è che il loro potenziale creativo
Giuseppe Loy è nato a Cagliari nel 1928. Nel 1938 si stabilisce con la famiglia a Roma. Nel 1954 sposa Rosetta Provera e poco dopo inizia a lavorare come dirigente nell’impresa di costruzioni fondata dal padre di lei. Parallelamente esercita due attività senza fini di lucro: la poesia e la fotografia.La seconda costituirà una vera e propria ossessione. Si può dire che per circa trent’anni la macchina fotografica e l’uomo sono stati inseparabili. Giuseppe Loy muore a Roma nel 1981 lasciando più di 50.000 fotografie.