In un anno caratterizzato dal cinquantesimo anniversario della nascita del comune di Capalbio, il festival sceglie di concentrarsi sulla natura del territorio, analizzata da molti punti di vista anche attraverso la memoria storica.
Le foto vecchie e nuove degli abitanti, e la nascita del giardino dei tarocchi di Niki de Saint Phalle nelle fotografie di Giulio Pietromarchi, il lavoro sul paesaggio di Francesco Fossa, la ricerca sul Parco delle Colline Metallifere realizzata con fotografie e video storici e contemporanei e riprese dal satellite curate da Telespazio ed e-Geos, primo segnale di un’apertura di Capalbio a interrogarsi verso il nord del territorio della provincia di Grosseto, e le prime residenze per artisti.
Sono stati ospitati in Maremma l’inglese David Spero e lo spagnolo Juan Fabuel, scelti per dei loro precedenti lavori che riflettevano sulla relazione tra natura e fotografia, lavori molto belli, profondi e non retorici, e ancora in via di completamento, perfetti punti di partenza per l’edizione 2010 di PhC Capalbiofotografia dal titolo Secondo Natura; lavori esposti insieme all’ultima serie dei ‘Soli neri’ di Marco Delogu realizzati in un sentiero dell’oasi di Burano.
‘Settlements’ di David Spero è un progetto fotografico in continua evoluzione che testimonia la vita di una serie di comunità in Gran Bretagna che esplorano modi di vita ecologicamente sostenibili cotruendo case a basso impatto ambientale, vivendo il più possibile in un regime di autosufficienza energetica e alimentare. Dopo le ‘road protest’ della metà degli anni novanta, molti militanti di quel movimento hanno fondato alcune comunità e iniziato a vivere nei boschi usando materiale di riciclo e legno dei boschi per costruire le case, coltivando la terra per l’approvvigionamento alimentare e usando sempre energia rinnovabile. Queste fotografie testimoniano l’evoluzione di queste comunità attraverso le loro case, i loro spazi comuni e le loro infrastrutture. Mostrare questo lavoro a Capalbio è una forma di ‘protesta’ contro alcune derive degli ultimi anni che stanno portando il nostro territorio verso un’eccessiva, e sempre più banale e brutta, cementificazione, in una logica di distruzione del paesaggio e dell’identità profonda. Una prima parte del progetto ‘Settlements’ è stato esposto alla prestigiosissima ‘Photographer’s Gallery’ di Londra nel 2006. David Spero è stato borsista alla British School at Rome nel corso del 2009.
Mentre da qualche tempo Juan Fabuel fotografa le spiagge del mediterraneo dove sbarcano gli immigrati provenienti dall’Africa. Le fotografa vuote, di notte, come appaiono a lui e anche come sono apparse a migliaia di immigrati. Per la sua residenza a Capalbio, abbiamo chiesto a Juan di immaginare gli ultimi giorni e le ultime notti di Caravaggio che quattrocento anni fa morì nella pineta della feniglia, probabilmente raggiunta a piedi dopo un naufragio a Palo Laziale. Juan Fabuel è attualmente borsista presso la Real Academia de Espana a Roma.