Descrizione
[..Il carcere ha attraversato la mia generazione che negli anni Settanta ha vissuto la lotta politica in forme esteme; alcuni compagni di scuola li ho ritrovati vent’anni dopo ancora in galera, altri vi tornano la notte e di giorno lavorano all’esterno.
Tutte le foto sono state scattate nelle diverse sezioni del carcere di Rebibbia, a Roma, tra l’autunno 1997 e la primavera del 2003, ma Rebibbia in queste foto è poco identificata, è solo un luogo della detenzione, campionatura di una comunità di oltre cinquantamila persone in Italia e milioni nel mondo che vivono in un equilibrio di codici imposti e autoimposti, indecifrabili per chi non conosce la reclusione. Oltre i codici restano solo uomini e donne che cercano di sopravvivere.
Ero interessato alla relazione tra uomini e ambienti. Col tempo mi sono concentrato o sugli uomini o sugli ambienti. Concutelli si era bruciato la barba per un incidente col fornello del gas e la tagliava dopo anni. Noti alle cronache e anonimi posavano pazientemente. Un amico sardo mi aiutò ma non volle farsi fotografare. Le donne erano molto più calorose e colorate. I trans chiedevano ossessivamente di essere fotografati una seconda volta..]