Photography or painting? Tutto nasce dalla storia dell’arte, dall’inizio della fotografia, e continua in parallelo con l’evoluzione delle tecniche pittoriche e fotografiche. Ora che il digitale ha reso tutti “fotografi” si sente più forte l’esigenza di capire perché si fanno le fotografie, e questa esigenza porta diretta a una nuova tradizione, lontana dal “pittorialismo fotografico” dell’inizio del novecento, ma molto più incentrata su una genesi storica delle immagini e una costruzione complessa che passa per un’approfondita ricerca di materie e tecniche, senza scadere nella retorica dell’antico. Nasce così in modo spontaneo il guardare a tutta la tradizione visiva contemporanea e dei secoli passati da parte di molti fotografi, nascono lavori comuni tra artisti che utilizzano diverse tecniche, e la fotografia diventa il mezzo finale di infiniti pensieri di rappresentazione.
Tutto parte con cinque grandi fotografi che si possono accomunare nella tradizione della fotografia “documentaria” della seconda metà del novecento: Graciela Iturbide, Tod Papageorge, Paul Fusco, Chris Killip e Don McCullin.
Arrivati alla quinta edizione del PhC Capalbiofotografia, in un festival piccolo e bello, e bello anche perché piccolo, che si tiene in un comune che ha visto passare e vivere molte delle figure più importanti dell’arte del novecento (da Giovanni Urbani a Fabio Mauri, da Giosetta Fioroni a Niki de Saint-Phalle, e molti altri), l’esigenza di pensare alla tradizione forte e nobile che lega molti pensieri sulla fotografia e venuta fuori naturalmente, e in parte anche sollecitata dalle prime quattro edizioni del nostro festival nelle quali abbiamo ospitato molti dei migliori protagonisti della fotografia contemporanea. Le risposte a “photography or painting?” hanno sempre e solo un punto in comune e cioè la centralità del mezzo fotografico e lo studio delle sue potenzialità sempre a partire dall’enorme bagaglio teorico della storia dell’arte e da tutte le implicazioni e processi che portano alla costruzione di un’immagine.
Partire con Killip, Papageorge, Fusco, McCullin e la Iturbide sottolinea due punti: la volontà di legare la fotografia classica alla fotografia contemporanea; e attribuire alla fotografia d’autore, che scaturisce solo da un forte bisogno personale senza incarichi alle spalle, un valore fortissimo che abbatte il muro della divisione tra artisti e fotografi.
Queste sono le idee da cui siamo partiti per la quinta edizione di PhC Capalbiofotografia.
Inoltre, nell’intento di radicare il festival sul territorio, anche rendendolo vetrina della scena artistica che lo anima, Capalbiofotografia si sposa col premio Giovani Talenti in memoria di Gianni Marini, istituito dalla Associazione Pro Loco città di Grosseto. L’evento di apertura all’intera manifestazione si terrà a Grosseto nella Chiesa dei Bigi con la presentazione del lavoro Play di Francesco Minucci vincitore della II edizione 2013.
PhC 2013: Photography or Painting?
PhC Capalbiofotografia Festival — V edizione
Sabato 30 marzo — Domenica 5 maggio 2013
A cura di Marco Delogu, prodotto da Maria Concetta Monaci
Tod Papageorge
Chris Killip
Graciela Iturbide
Don McCullin
Paul Fusco
Marco Delogu, Giosetta Fioroni, Paolo Ventura, Karmen Corak, Alessandro Dandini de Sylva, Dione Roach
Eli Geller, Simone Mauro, Francesco Minucci, Attilio Navarra, Hyena,
Manfredi Gioacchini, Gianni Mascolo, David Schivo