Descrizione
Guy Tillim cerca la Roma non monumentale, evita il dettaglio, si appropria di una sua Roma. Tutto è solo, o in parte, nelle mente e negli occhi di Tillim, e arriva in questo primo lavoro fuori dall’Africa. Tillim cerca la città di mezzo, cerca una luce di mezzo (l’inverno più piovoso da anni è un privilegio per lui), cerca un’idea nata dalla lunga osservazione del cinema neorealista e rielaborata sul campo. E in questa città di mezzo la cosa più complessa è la misura: quanto vicino, quanto lontano? Molto è in questa forte tensione della ricerca della misura nella città di mezzo, una città dove Tillim è solo, libero di pensare, di avvicinarsi e allontanarsi.